A Mariano Comense, camminando lungo il Me-Mo, incontriamo i laghetti della Mordina, nelle vicinanze dell’omonima cascina.
I laghetti sono due. Quello più piccolo, a nord, non è facilmente accessibile ed è quasi interamente nascosto dalla rigogliosa vegetazione di palude, con piante idrofile (cioè che crescono direttamente in acqua) e igrofile (cioè che crescono nei luoghi umidi).
E’ ricchissimo di flora e fauna che godono delle favorevoli condizioni di umidità e dell’abbondanza di insetti.
Ben visibile invece è il lago più grande, il primo che si incontra procedendo da Meda verso nord, che è anche circondato da un comodo sentiero, dove è bello passeggiare e fermarsi nell’immobilità ad osservare i riflessi dei rami che si protendono sull’acqua e si fondono con le canne di palude.
In estate è punteggiato dagli esotici fiori di loto, molto belli esteticamente, ma purtroppo dannosi per la sopravvivenza delle specie di flora e fauna originarie del laghetto.
Percorrendo il periplo si nota, sulla riva ovest, l’arco di un ricovero per una barca che in passato era usata per la manutenzione del laghetto.
C’è anche un piccolo isolotto sul quale è stata rinvenuta una lapide commemorativa a ricordo delle fatiche di un “probo, leale e intelligente” agricoltore che ha dedicato la sua vita a queste terre trasformate dall’acqua in “fertili prati e luogo ameno”.
Questi laghetti infatti, sono stati realizzati nel 1800, in parte per lo svago della famiglia che ne era allora proprietaria, ma soprattutto per la raccolta dell’acqua da utilizzare per l’irrigazione dei campi.
Dove: Mariano Comense, nei pressi della Cascina Mordina