Raggiungibile con una breve deviazione dal Me-Mo, il Lago azzurro è uno splendido esempio di adattamento della natura all’intervento umano: qui, fino agli settanta veniva estratta l’argilla lavorata nelle fornaci della zona per la produzione di mattoni e oggetti vari.
Dopo l’abbandono della cava, si è formato un piccolo lago dove si è creato un interessante equilibrio ecologico tipico delle zone umide, rare nell’area a nord di Milano ma molto importanti, perché fanno da rifugio a specie animali che altrimenti non avrebbero possibilità di sopravvivenza: per esempio gli uccelli che vivono e nidificano in zone lacustri o che trovano oasi di ristoro durante i loro viaggi migratori, oppure gli anfibi, come la raganella, la rana di lataste, il rospo smeraldino, la salamandra e il tritone.
Questi non sono facili da vedere, perché si mimetizzano tra le foglie e la fitta vegetazione delle rive, e, sospettosi, si nascondono non appena colgono rumori o movimenti insoliti per paura dei predatori (c’è anche un casotto in legno per poter osservare gli animali senza recare loro alcun disturbo). In primavera possiamo sentire il gracidare delle rane “in amore”, o vedere le loro uova deposte dove l’acqua è poco profonda, raccolte in grappoli per le rane o in lunghi filamenti gelatinosi per i rospi.
Dove: Lentate sul Seveso – deviazione dal Me-Mo