La vegetazione tipica del territorio attraversato dal Me-Mo è quella della Brughiera, che lungo il percorso si incontra solo in piccole aree, ma che è di estrema importanza e all’origine stessa del nome di queste zone: brughiera briantea.
E’ caratterizzata da spazi incolti, senza alberi ad alto fusto, ma ricoperti da arbusti, in particolare dal brugo, una piantina sempreverde, simile all’erica, di cui è stretta parente, che fiorisce nella tarda estate.
Un curiosità: il suo nome scientifico è Calunna vulgaris, che trae origine dal verbo greco kalanno, che significa “pulire, spazzare”. I suoi rami intricati, infatti, venivano usati per fabbricare le scope rustiche utilizzate in campagna.
Il brugo, come la ginestra o la frangola che incontriamo nelle stesse aree, crescono dove il terreno è acido e poco produttivo, reso povero dalle attività estrattive, dal taglio a raso degli alberi, dagli incendi e dall’asportazione dello strato di humus per le attività vivaistiche.
Dunque è un ambiente che possiamo definire “semi-naturale”, perché è conseguente alle diverse attività umane di sfruttamento, che hanno proprio caratterizzato queste zone.
Inoltre, la brughiera si mantiene nel tempo solo se viene periodicamente sfalciata, altrimenti, pian piano, iniziano a crescere anche alberi ad alto fusto, primo fra tutti il pino silvestre, e si evolve lentamente in bosco.
Ecco perché oggi è ormai rara e si incontra lungo il Me-Mo solo nelle vicinanze della Zoca di Pirutit, del Lago Azzurro e nei boschi di Brenna.
Dove: Meda, zone limitrofe alla Zoca di Pirutit – Lentate sS, nell’areale del Lago Azzurro – Brenna, zone boscose a sud dell’abitato di Olgelasca