Attività Estrattiva dell’Argilla

Il territorio attraversato dal Me-Mo è caratterizzato dal pianalto, un suolo originato dai depositi morenici del ghiacciaio che anticamente scendeva dalla Valtellina fino alla pianura.Il terreno è molto argilloso dal tipico color mattone, rossastro-ocra, chiamato “ferretto”, perché ricco di ossidi di ferro.L’uomo ha saputo sfruttare queste caratteristiche geologiche già dall’800, estraendo in questi luoghi l’argilla, […]

Il territorio attraversato dal Me-Mo è caratterizzato dal pianalto, un suolo originato dai depositi morenici del ghiacciaio che anticamente scendeva dalla Valtellina fino alla pianura.
Il terreno è molto argilloso dal tipico color mattone, rossastro-ocra, chiamato “ferretto”, perché ricco di ossidi di ferro.
L’uomo ha saputo sfruttare queste caratteristiche geologiche già dall’800, estraendo in questi luoghi l’argilla, materia prima per la produzione di laterizi, mattoni e oggetti d’uso comune.
Nel tempo, così, l’attività dell’uomo ha modificato il territorio perché scavando ha creato quegli avvallamenti che hanno poi dato vita a stagni e piccoli laghetti. Infatti l’argilla rende il terreno estremamente impermeabile, tanto che le acque piovane faticano a infiltrarsi nel terreno, e nei periodi piovosi si fermano in superficie, formando pozze d’acqua.
Ne sono esempi la Zoca di Pirutit a Meda e il Lago Azzurro a Lentate sul Seveso, due laghetti immersi nel verde che anticamente erano proprio piccole cave di argilla.
L’attività estrattiva si è fermata negli anni sessanta, per la scarsa convenienza economica e per l’esaurimento progressivo delle risorse, ma ha segnato profondamente la morfologia del paesaggio e l’economia locale, facendo nascere nei pressi dei luoghi di escavazione le fornaci per la lavorazione dell’argilla. Ne sono esempi la Fornace Ceppi, nei pressi della Zoca di Pirutit, ora in rovina, o la fornace Fusari, ancora attiva nelle vicinanze del Lago Azzurro.